Via Crucis dei giovani Area dell’ex Macrico – 8 aprile 2022

Eccoci: siamo arrivati alla conclusione di questa Via Crucis, animata e guidata dalla Pastorale giovanile della nostra Diocesi. Il nostro grazie va ai nostri giovani, a Don Gennaro, a tutte le associazioni e movimenti della nostra Diocesi che hanno animato questo momento di preghiera, ma anche a tutte le organizzazioni che hanno permesso che questa Via Crucis si svolgesse in sicurezza, qui nell’area dell’ex Macrico, in questo luogo che noi abbiamo fortemente voluto come spazio nel quale vivere quest’anno questo particolare momento di preghiera. Questo luogo era un tempo un luogo dove ci addestrava alla guerra, dove si custodivano le armi, dove c’erano i carri armati, dove ci si allenava a combattere. Invece un tempo era un giardino, era uno spazio dove la creazione faceva davvero vedere tutta la sua bellezza. Vorremmo che ritornasse ad essere un giardino, che fosse questo luogo il segno che il bene vince sul male, la vita vince sulla morte, che la comunione vince sull’egoismo, la solidarietà vince sull’indifferenza. Guidati dai giovani abbiamo guardato, camminando dietro alla Croce di Gesù, alle tante piaghe che sono sotto i nostri occhi. Quante miserie, quante ingiustizie, quante cattiverie, quante sopraffazioni, quante violenze, quanta sofferenza!
Il Signore Gesù ci ha detto questa sera che lui è unito a tutti coloro che soffrono, che lui ha assaggiato la sofferenza di tutti gli uomini e di tutte le donne del mondo. Lui solo può capire chi soffre, chi è umiliato, chi è oggetto di violenza, chi vive l’esperienza dell’esilio, della discriminazione, chi vive la mancanza di pane, di acqua, di casa, di libertà, di pace. Lui si fa uno con tutti coloro che soffrono e dice a noi questa sera che l’amore vincerà. Tutto ciò che è egoismo, è peccato, è indifferenza, è violenza, finirà. Finirà la guerra, ritornerà la pace, finiranno le violenze, le sopraffazioni. Finiranno la tracotanza e la prepotenza degli uomini, regnerà la pace. Questa croce che abbiamo seguito ci dice che lui è davvero venuto per stringerci tutti in un grande abbraccio! Vogliamo stare dalla parte del Signore e combattere, impegnarci perché la morte abbia a finire, la violenza abbia a finire, l’indifferenza abbia a finire, la guerra abbia a finire, la discriminazione abbia a finire. Il Signore Gesù ci chiede questa sera di stare dalla sua parte, di combattere con Lui, di schierarci dalla parte della vita con la certezza – e lo abbiamo meditato nella quindicesima stazione – la storia va verso la Pasqua, che l’ultima pagina non è il Venerdì Santo, ma l’alba della Risurrezione del giorno di Pasqua. Consapevoli di questo diamoci da fare, lottiamo anche noi. Vale pena spendere la vita per il bene, perché vinca l’amore, regni la fraternità, si stabilisca la pace. Grazie ai giovani che ci hanno fatto guardare alla piaghe di ieri, di oggi e di sempre, sapendo che da queste piaghe noi possiamo uscire soltanto se accoglieremo e prenderemo sul serio la Parola di Gesù, se ci metteremo seriamente a vivere il Vangelo. E allora, è solo allora, il sogno di Gesù – che diventiamo tutti fratelli – già si realizzerà qui, su questa terra. E sarà già la pace.
Su tutti coloro che portano una croce, sulla famiglia del giovane Gennaro Leone ucciso a poche centinaia di metri da qui lo scorso agosto, sugli Ucraini presenti qui a Caserta, sugli ammalati, sugli anziani, sui poveri, su coloro che vivono situazioni di fragilità, di malattia e di disagi, su tutti coloro che sono accomunati a Gesù, l’uomo del dolori, l’uomo della Croce, per intercessione di Maria Santissima, la Madre del Cristo Crocifisso, scenda la benedizione di Dio Onnipotente, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo.

 

 

 

 

 

Foto di Ciro Faraldo