Nel giorno del Magnificat, quando è germogliata la dottrina sociale della Chiesa
Nasce «Casa Fratelli Tutti», la Fondazione di partecipazione promossa dalla Diocesi di Caserta per realizzare il processo di rigenerazione dell’area ex Macrico. L’atto costitutivo e lo statuto della neonata Fondazione sono stati sottoscritti questa mattina davanti al notaio Alessandro De Donato, nell’Episcopio di Caserta. La Chiesa diocesana ha voluto mettere nero su bianco quello che è l’impegno preso con i casertani: essere motore di una crescita in termini di qualità della vita cittadina. Un annuncio – quello dell’impegno per il Macrico e la città – lanciato da monsignor Pietro Lagnese, Vescovo di Caserta, durante il Te Deum di fine anno 2021. Un impegno nato direttamente con il suo arrivo in Diocesi, quando il 19 marzo 2021, festa di San Giuseppe e giorno del martirio di don Diana, il nostro Vescovo visitò da solo quell’area. La scelta del 31 maggio per la nascita della fondazione non è casuale: la Chiesa ricorda in questa giornata la visitazione della Beata Vergine Maria, che mossa dallo Spirito si mette in cammino verso la sua parente Elisabetta. Le due reciprocamente si raccontano cosa sta avvenendo nel loro grembo. Ma soprattutto la liturgia in questo giorno ricorda il canto del Magnificat, la magna carta nella quale è germogliata la dottrina sociale della Chiesa.
La denominazione della Fondazione, «Casa Fratelli Tutti», riassume quello che è l’obiettivo del magistero episcopale di Lagnese. Da una parte la parola «casa» usata per ricordare l’etimologia del nome Caserta, «Casa Hirta», intesa però come casa sul monte, chiamata ad essere luce, in un territorio segnato da tante oscurità sociali e ambientali. Dall’altra l’espressione «Fratelli Tutti», con un esplicito riferimento alla terza enciclica di Papa Francesco sulla fraternità e l’amicizia sociale, in continuità con la precedente «Laudato Sì», in cui il Papa propone l’ecologia integrale come strumento di amore e rispetto per tutti – e fra tutti – e per il creato.
«Casa Fratelli Tutti» sarà una fondazione di partecipazione, aperta cioè alla società civile, agli enti pubblici e privati, alle imprese, alle professioni, agli altri enti del Terzo Settore. Nasce dal dialogo e dalla collaborazione con l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, guidato da don Antonello Giannotti, proprietario dell’area ex Macrico e motore fondamentale di questa iniziativa. È a lui, in qualità di presidente dell’Istituto, che la Fondazione, oggi stesso, ha presentato la richiesta per l’acquisto del diritto di superficie dell’area. La Diocesi di Caserta che, in qualità di ente fondatore, ha messo a disposizione i primi fondi per costituire il patrimonio dell’ente, auspica che presto possano affiancarsi ad essa nuovi membri «partecipanti» e «sostenitori», che a vario titolo e in diverse forme, potranno contribuire ad alimentare il fondo di gestione e avranno nello stesso tempo titolo per esprimersi quando la Fondazione sarà chiamata ad assumere decisioni strategiche e fare importanti scelte operative.
Il Vescovo ha nominato i componenti del primo Consiglio di Amministrazione che sarà così costituito: presidente, monsignor Giovanni Vella, vicario generale della Diocesi a cui si affiancheranno quattro consiglieri laici; il notaio Paolo Provitera, il commercialista Vincenzo Parretta, la professoressa dell’Università Vanvitelli, Marianna Pignata ed Elpidio Pota, esperto in gestione di fondazioni al quale il Vescovo ha voluto fosse affidato il compito di segretario generale. Nominati anche i componenti del Collegio dei Revisori dei Conti: Pietro Matrisciano, Alessandro Pisanti e Stefano Coleti. Il Vescovo seguirà il percorso della Fondazione sia personalmente, sia attraverso la persona di don Antonello Giannotti.
Il Consiglio di amministrazione, nella sua prima riunione, su proposta del Vescovo, ha nominato anche i primi componenti del Comitato scientifico, organo consultivo che secondo lo statuto avrà il compito di curare i profili etici scientifici e di ricerca in ordine all’attività della Fondazione. Sono state chiamate a farne parte persone in possesso di specifiche competenze sapienziali e scientifiche, scelte in ambito nazionale e locale coinvolgendo anche le realtà più rappresentative che in questi anni si sono battute perché l’ex Macrico fosse aperto alla città come parco urbano. I componenti sono, in rappresentanza del dialogo ecumenico, il pastore della Chiesa evangelica della Riconciliazione, Giovanni Traettino; Giovanni Francesco Nicoletti, Rettore dell’Università degli Studi della Campania «Luigi Vanvitelli»; l’economista nonché Segretario del Dicastero Pontificio per lo Sviluppo Umano Integrale, suor Alessandra Smerilli; gli accademici Enrica Carbone, Nicola Melone e Rosa Castaldo Cobianchi; due urbaniste, Elena Granata del Politecnico di Milano e la napoletana Stefania Caiazza; e ancora, l’architetto Maria Carmela Caiola, l’ingegnere Gianfranco Tozza e la dottoressa Virginia Crovella in rappresentanza del mondo dell’associazionismo ambientalista casertano; infine, suor Rita Giaretta, Orsolina, fondatrice di Casa Rut a Caserta.